Fondamentali

Per "fondamentale" si intende un'azione specifica che compie il giocatore di pallavolo. Vengono chiamati "fondamentali" in quanto devono far parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore e dovrebbero essere appresi fin dai primi anni qualunque sia la sua specializzazione nel futuro (centrale, laterale, opposto, alzatore, libero). Nella pallavolo ci sono cinque fondamentali: palleggio, bagher, schiacciata, muro e servizio (o battuta).

Palleggio

Uno dei fondamentali più importanti nella pallavolo è il palleggio. Viene definito palleggio il passaggio effettuato con le mani e bagher quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato alzata. A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il palleggio avanti, il palleggio dietro e il palleggio laterale. In generale, il palleggio è uno dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con esso quasi tutte le azioni d'attacco e di contrattacco. Di tutti i tipi di passaggi è il più facile (anche se è facile commettere un'imperfezione, quindi un fallo), perché si esegue sopra la testa permettendo attraverso le dita di controllare continuamente il pallone. A livello tecnico, il palleggio si effettua portando le mani sopra la fronte, in modo tale che i pollici e gli indici formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori in coordinazione delle braccia, flettendosi, danno la spinta necessaria. Ad un buon livello agonistico la maggior parte delle alzate è "in sospensione", vale a dire saltando al momento del palleggio, questo al fine di velocizzare il gioco e spiazzare il muro avversario, ma anche perché il primo tocco risulta spesso troppo alto e vicino a rete per rimanere con i piedi a terra.

Bagher

Quando nel 1952 sono apparse le prime respinte a braccia unite si è parlato di "salvataggio". Sono stati i cecoslovacchi ad usare per primi la tecnica delle braccia unite per respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice (nella loro lingua bagr da cui il gesto ha poi preso il nome di "bagher"). Nel giro di vent'anni il bagher è diventato il più importante tocco dei tre che si hanno a disposizione. Quindi ora non si può più parlare di tecnica di salvataggio, bensì di passaggio. Quando il "bagher" è indirizzato all'alzatore si chiama "appoggio". La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte interna delle braccia unite. A seconda delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà il bagher in avanti o quello laterale. Il bagher in avanti (o frontale) è quello più utilizzato: è il passaggio con le braccia che invia la palla davanti al corpo. Quando il pallone in arrivo ha una velocità limitata si accompagna il bagher utilizzando anche le gambe, in modo da imprimergli la forza necessaria per spostarlo. Quando invece il pallone in arrivo è molto forte come in ricezione su una battuta in salto o in difesa per contrastare una schiacciata, il bagher si utilizza come piano di rimbalzo, stando praticamente immobili, in quanto la velocità va attutita o comunque limitata. L'uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e in qualsiasi altro tocco dove la palla è troppo bassa per essere palleggiata o schiacciata. Il fondamentale del bagher è quello più tecnico nella pallavolo in quanto prevede una posizione di gambe piegate per la successiva spinta, schiena dritta o piegata a seconda della situazione e di braccia mobili, ferme o con gomiti piegati a seconda dell'intensità, della velocità e forza del pallone. In alcune regioni, nei campionati giovanili femminili di pallavolo di Under 14, il bagher è incoraggiato nella ricezione, al punto che viene proibito il palleggio nella ricezione stessa. Una variante è composta dal bagher in rullata o in tuffo, necessari per raggiungere palloni troppo lontani per posizionare le gambe correttamente. La rullata è laterale, destra o sinistra. Il tuffo è in avanti e consiste nel raggiungere la palla un attimo prima che tocchi terra con un solo braccio per colpire la palla con il dorso della mano e palmo sul terreno.

Attacco

I fondamentali di attacco si utilizzano per inviare il pallone nel campo avversario cercando di ottenere un punto. Pur essendo considerato attacco un qualsiasi gesto tecnico che invii la palla nel campo avversario, la prerogativa dei fondamentali di attacco è il salto del giocatore, poiché colpendo il pallone sopra l'altezza della rete, è possibile imprimere una traiettoria discendente; inoltre più la palla viene colpita in alto, maggiori sono le traiettorie e le angolazioni possibili. Quando il pallone viene inviato nel campo avversario da un giocatore che non ha effettuato un salto si parla quasi sempre di "free ball" perché la squadra avversaria riceve un pallone facile da giocare, la cui traiettoria e potenza non necessitano di essere affrontati con il muro e la difesa. I modi di effettuare un attacco sono diversi, e sono in funzione del muro e della difesa che il giocatore in attacco ha di fronte. Variabili come l'altezza e la posizione del muro, la posizione della difesa, e ancora il punto in cui viene colpito il pallone, la posizione del giocatore, la distanza da rete del pallone, influenzano il tipo di attacco a disposizione dello schiacciatore. Questi può decidere di puntare su un colpo potente fuori dal muro, oppure utilizzare le mani del muro per eseguire il cosiddetto "mani e fuori", oppure può sorprendere la difesa con un pallonetto o una palla smorzata.

PallonettoPer pallonetto si intende un palleggio effettuato ad una mano che sorprende l'avversario passando sopra o lateralmente al muro. Rappresenta una delle varianti ai colpi forti d'attacco nel caso di giocatori esperti, dove si cerca di sorprendere la difesa piazzata per ricevere un pallone potente.

Piazzata: È il colpo che smorza il rimbalzo della palla provocando un volo cortissimo e una veloce ricaduta al suolo. La parabola risultante è simile a quella del pallonetto, solo che il tocco viene dato pieno.

Schiacciata: È il colpo o lo "schiaffo" che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché gli avversari non riescano a recuperare la palla o non riescano a controllarla, mandandola fuori. Per effettuare la schiacciata è importante possedere una buona elevazione in modo da colpire la palla molto al di sopra della rete. Se non si hanno queste doti atletiche è necessario avere un notevole bagaglio tecnico per poter oltrepassare il muro tentando altri colpi come il "mani e fuori" o il pallonetto. Per poter eseguire la schiacciata bisogna inoltre fare tre passi fondamentali per prendere una buona rincorsa e per poter saltare il più possibile.

Muro

Si chiama "muro" l'azione in cui la parte del corpo (solitamente formata dagli arti superiori) che uno o più giocatori di prima linea possono innalzare al di sopra della rete al fine di arrestare il colpo di attacco avversario: così facendo i giocatori a muro realizzano questo fondamentale anche se toccano con una parte del corpo che non si trova al di sopra della rete. Il giocatore a muro può toccare il pallone oltrepassando l'asse verticale della rete, dopo il terzo tocco della squadra in attacco o dopo un colpo d'attacco. Il muro può essere eseguito da un singolo giocatore oppure da due o tre giocatori, i quali sono posizionati in prima linea. Il muro non può interferire con il gioco avversario e può essere sia di attacco che di difesa, a seconda della sua direzione. Si parla di "tentativo di muro" quando i giocatori raggiungono la posizione di muro dopo avere effettuato o anche solo accennato un'elevazione quando l'azione non si svolge nelle vicinanze, di "muro passivo" quando non viene toccata la palla pur trovandosi nella posizione di muro, e di "muro effettivo" quando il muro la tocca. Il libero non può effettuare né muro, né tentativo di muro.

Servizio

Si chiama "Servizio" il colpo netto che mette in gioco la palla inviandola nel campo avversario. Il servizio deve essere effettuato entro 8 secondi dal fischio del primo arbitro, con una mano o con il braccio dopo che la palla è stata lasciata in aria. La limitazione è stata imposta per impedire che il pallone venga trattenuto da una o due mani eseguendo dei lanci con effetti speciali. Il servizio è molto importante in quanto il giocatore al servizio può mettere in difficoltà la ricezione avversaria in maniera tale che la propria squadra possa avere maggiori possibilità di conquistare il punto mediante il muro (su un attacco reso prevedibile dalla ricezione) o con il contrattacco. Il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ace, con la variante di "ace sporco" qualora la ricezione tocchi la palla senza arrestarne la caduta o inviandola fuori. Con le nuove regole è valido anche il servizio che colpisce la rete, a patto che la superi e vada nel campo opposto. Precedentemente, per essere valida la palla non doveva neanche sfiorare la rete; se questo succedeva, la prima volta doveva essere ripetuto il servizio alla seconda consecutiva c'era il cambio palla. Un'altra differenza sostanziale introdotta dalle nuove regole consiste nella modalità in cui si può servire la palla. Secondo le vecchie regole, il giocatore al servizio doveva trovarsi dietro alla sua linea di fondo campo sulla destra e doveva battere tenendo i piedi per terra. Queste due limitazioni sono state eliminate con le nuove regole; il giocatore al servizio può stare anche in posizione centrale o a sinistra (purché fuori dal campo) e può servire anche mentre salta. In base a dove verrà colpita la palla si parlerà di servizio "in salto", servizio "float", servizio "dall'alto" (piedi a terra) o servizio "dal basso" (quest'ultima, chiamata anche servizio di sicurezza, è obbligatoria fino alle categorie under 12). Fra i vari tipi di servizio dall'alto, uno dei più frequentemente usati è chiamato "flottante": si tratta di un servizio molto difficile da ricevere perché la palla, pur avendo una velocità minore rispetto a quella in salto, può presentare un repentino cambio di traiettoria, sia in verticale che in orizzontale, che mette in difficoltà il ricevitore.

 


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